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PAGELLONE 2010                                 CELTIQUIZ!

domenica 31 luglio 2011


  La vittoria più bella


Real Tolmezzo
Celtic Sclûse
1
2
 Pascolini [rig.]  (11' 1° t.)
 
Zuliani  (32' 2° t.) 
Zuliani  (37' 2° t.) 
LINE UP
SOSTITUZIONI
NOTE
 Perinu x Di Santolo (19' 2° t.)
 
 
 Meteo: sereno, 22 - 23 °C
 Spettatori: 30 ca.
 Terreno di gioco: sintetico (buono)



Non piacciono tanto quei piccoli avanzi gommosi macinati e ricavati da vecchi pneumatici o da qualsiasi altro materiale plastico, non piace quell'erba scura, che non raccoglie quel profumo fragrante dopo aver falciato un prato, non piace!
Questo e probabilmente l'anti-epilogo di una sfida che la scorsa stagione aveva fatto venire il mal di pancia a più di qualcuno e cosi anche quest'anno il Celtic si presenta con solamente 13 elementi a disposizione. Certo, in casa Celtic un po' di allarmismo è aleggiato, ma conoscendo le idee della società che considera tutti allo stesso livello, la tranquillità e la volontà di fare risultato hanno sicuramente prevalso sui timori che avrebbero intaccato molte altre compagini.
Forse il colpo d'occhio cade più sugli ospiti, che si accorgono immediatamente di come i loro avversari risultino privi di parecchi elementi, tra cui un intero reparto offensivo costretto purtroppo a dare forfait. Mister Perinu, oramai abituato a fare i conti con vaste defezioni, anche oggi ha dovuto rinunciare ad una decina di elementi, fra i quali citiamo Natolini, Simeoni, Brancaccia, Linassi, Budimirovic, Valente, Fachin, Zannier, Martina e Frezza, senza poi contare i vari acciaccati. Una signora squadra, insomma.
Il presidente-allenatore imposta una formazione del tutto rinnovata davanti, dove i ruoli di prima e seconda punta vengono affidati a Di Santolo e ad Andrea Bortolotti, il quale si è dimostrato un'ottima pedina e perché no, un giocatore in grado di scompaginare le future scelte del mister legate al reparto offensivo.
Passando alla gara possiamo affermare che il Celtic seppur con una formazione rimaneggiata non ha di sicuro sfigurato, anzi, questa sera si è visto il vero spirito di squadra, un gruppo solido e unito deciso a conquistare quell'ambito traguardo chiamato salvezza.
Le prime giocate degli ospiti tardano ad arrivare anche perché l'assenza di un vero reparto offensivo impedisce alla squadra celtica il mantenimento del possesso palla e di conseguenza la possibilità di rimanere alta, costringendo comunque i padroni di casa a lottare a centrocampo per potersi presentare davanti a Baron (davvero super, facciamogli i complimenti per l'ottima prestazione di questa sera, forse gli amatori gli stanno un po' stretti e meriterebbe palcoscenici superiori, ma non diteglielo mi raccomando!).
Il Celtic cerca più volte di ripartire innescando il folletto Di Santolo, che dopo diversi anni in maglia biancoverde ritorna a giocare nel suo ruolo originario. E infatti “el trottolino” non delude, riuscendo a conquistarsi una serie infinita di calci piazzati che in partite come queste possono essere un'arma in più, vista l'assenza di un vero terminale offensivo.
Se i biancoverdi giocano sfruttando i calci piazzati, i padroni di casa si affidano ai rilanci cercando le due punte, elementi davvero capaci nel saper sfruttare gli spazi lasciati vuoti ed abili nello sciupare raramente un pallone. E' grazie a loro che specie nei primi 20 minuti la retroguardia ospite va in difficoltà.
La causa della prima rete è sicuramente la succitata abilità del tandem offensivo locale, tant'è che al 21', sugli sviluppi di una discesa sulla sinistra, Filippi interviene in modo troppo duro e l'arbitro si porta nei pressi degli undici metri, concedendo cosi il penalty che permette ai padroni di casa di passare in vantaggio.
Il Celtic non si abbatte e risponde immediatamente al colpo, anche se nel giro di pochi minuti l'arbitro allontana il guardialinee Ambrosino per proteste nei confronti del direttore di gara, allontanamento bizzarro, ma che successivamente ha acceso gli animi di una partita fin qui abbastanza tranquilla.
Al 32' di gioco calcio di punizione per il Celtic: Celotti si incarica di battere, l'arbitro conferma la punizione di seconda e il giocatore celtico prova il tiro. La palla si insacca alle spalle di un portiere tanto lucido quanto abile a lasciarla sfilare alle proprie spalle. Se ci fosse stata una deviazione, la rete sarebbe stata convalidata. La prima frazione di gioco si conclude con un pugno di mosche per i chiusani che fanno rientro negli spogliatoi consapevoli del momento no della squadra e delle diverse assenze che si registrano.
Come al solito mister Perinu ha poco da dire, se non alcune indicazioni tecniche e la richiesta di metterci il cuore, la grinta e la voglia necessaria per tentare di portare la partita verso un pareggio che risulterebbe il giusto premio agli sforzi profusi.
Il secondo tempo è tutto di marca biancoverde, i padroni di casa non sanno più attraversare il centrocampo e il Celtic insiste sulle fasce con il duo Zuliani – Tarelli, capaci di impensierire più volte la retroguardia all black, mettendola in difficoltà ad ogni incursione.
Al 19' ecco esordire in campionato mister Perinu, giocatore che forse meriterebbe più spazio: fisico possente, più possente che altro, ma piedini da grande giocatore. Impasta, prepara e confeziona azioni per i suoi compagni che lo vedono come punto di riferimento nel reparto avanzato.
Intorno alla mezzora il Celtic inizia a spingere ed imprigionare gli avversari a ridosso della loro area, iniziando a rendersi sempre più pericoloso.
Non passa molto e al 32' Zuliani è lesto a ribadire in rete una palla respinta dall'estremo difensore avversario. 1-1 e grande grido di gioia per gli ospiti, che ora rischiano il tutto per tutto e si sbilanciano maggiormente in avanti.
Neanche a farlo apposta e 5 minuti dopo è ancora Zuliani ad insaccare grazie ad un'azione fotocopia della prima marcatura! Doppietta personale per il fedelissimo biancoverde, che porta i suoi compagni verso il traguardo della vittoria, un risultato che solo poco prima assumeva ancora tutti i crismi del miraggio.
Gli ultimi minuti di partita scorrono più veloci del solito e senza grossi patemi. Servono più che altro a meglio comprendere la bontà e l'entità dell'impresa, o del sogno... alla fine il rientro negli spogliatoi spazza via quello che poteva sembrare qualcosa di onirico, grazie alle urla del capitano che incitava la sua squadra e scatenava i festeggiamenti.
Una grande prova di fiducia per il Celtic, occorre dirlo, ma soprattutto segnali importanti da un gruppo stupendo che anche oggi ha dimostrato di voler dare sempre il massimo. In qualsiasi condizione.


Articolo a cura di M. D.


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