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martedì 14 giugno 2011


  Disco rosso per il Celtic Sclûse


Am. Malborghettone
Celtic Sclûse
2
0
 Baron S.  (41' 1° t.)
 Zanier  (31' 2° t.)
LINE UP
SOSTITUZIONI
NOTE
 Tarelli x Ambrosino (1' 2° t.)
 Borgobello M. x Linassi (1' 2° t.)
 Duria M. x Simeoni (1' 2° t.)
 Verza x Duria M. (20' 2° t.)
 Celotti x Budimirovic (29' 2° t.)
 Meteo: sereno, 20 - 21 °C
 Spettatori: 45 ca.
 Terreno di gioco: molto buono



Quarta giornata e primo stop stagionale per i ragazzi di Fabris, che nel derby contro il Malborghettone perdono la posta in palio in un match che sicuramente, come già detto in settimana, molto scontato non era.
Si sapeva che la statale Pontebbana era interrotta da molti semafori e che ci voleva più del previsto per arrivare sul green di Malborghetto per cogliere il bottino pieno: nonostante ciò anche i padroni di caso hanno imposto il loro disco rosso, sul quale i biancoverdi si sono fermati più del previsto per non ripartire più.
Per la prima volta nel corso della stagione mister Fabris può praticamente disporre di tutti gli effettivi, trovandosi costretto ad operare scelte dolorose e a lasciare a casa diversi elementi, da Di Santolo a Brancaccia, passando per Martina, Frezza e Bortolotti.
Come al solito c'è molta scelta e tanta qualità, ciò impone all'allenatore decisioni difficili ma che proprio per questo non gli impediscono di portare in panchina giocatori importanti. La formazione: tra i pali Baron, in marcatura agiscono Natolini e Vanone supportati da Ambrosino, a fare da spola tra difesa e centrocampo c'è Gigi Vidoni, mentre sulle fasce si sistemano Zuliani e Simeoni. Al centro spazio a Valente e Duria, solita coppia d'attacco formata dal tandem Linassi - Budimirovic.
Sin dai primi minuti del match si vede un andamento propositivo da parte del Celtic, che macina gioco, che spesso e volentieri tiene la palla bassa, che molte volte domina nettamente a livello territoriale ma... che non la butta dentro. E che, a discapito di quanto detto, non pare cinico o quanto meno preciso come nelle precedenti uscite.
Gli avversari si rivelano più concreti nella gestione del gioco e sanno sfruttare le poche occasioni che si sviluppano nel arco della gara. Il primo tempo non offre giocate da segnalare, se non alcuni tiri da parte degli ospiti che si concludono alti sopra la traversa.
Nel recupero della prima frazione di gioco ecco che il Malborghettone si fa vedere nei pressi di Baron, nel corso di una delle sporadiche iniziative offensive biancoazzurre. Un lancio sulla sinistra non viene arpionato da un comunque validissimo Natolini, Vanone perde sfortunatamente il tempo giusto per intervenire sull'avversario che riesce ad evitare pure Ambrosino, depositando la sfera in rete grazie ad un sinistro forte e preciso che si insacca nell'angolo alla destra dell'estremo difensore celtico.
Palla al centro si riparte, ma non c'è nemmeno il tempo di imbastire un'azione che l'arbitro pone fine ai primi quaranta di gioco.
Negli spogliatoi c'è poco da dire, anche perchè in campo si è giocato sebbene il prodotto finale sia di gran lunga inferiore a quanto fatto vedere in questo scorcio iniziale di torneo. Nella ripresa mister Fabris cambia volto alla squadra: escono Simeoni, Ambrosino e Linassi sostituiti rispettivamente da Duria M., Tarelli e Borgobello. Scelte che potrebbero dare uno scossone alla squadra, ma che nel prosieguo del match si rivelano un po' troppo affrettate e azzardate.
E cosi quello che doveva essere il secondo tempo del Celtic risulta essere una frazione all'insegna della maggior confusione, con i biancoverdi che dimostrano un gioco poco spumeggiante e molto approssimativo.
La seconda frazione di gioco si sviluppa come detto sulla falsariga di quella appena conclusa, con una marcata confusione in mezzo al campo ed una compagine che non riesce ad impensierire l'undici oggettivamente più debole finora incontrato.
L'ultima azione da segnalare è la seconda rete dei padroni di casa, scaturita da un “incidente” della retroguardia. Brava e fortunata la punta locale ad ostacolare con la schiena il rinvio del portiere celtico, con la sfera che la prende la direzione della porta venendo infine spinta dentro il sacco senz'alcuna opposizione. Sfiga!
E siccome i colpi di sfortuna non giungono mai da soli, ecco che nella seconda parte della ripresa il Celtic perde anche il dinamismo di Duria M., costretto ad uscire dal rettangolo di gioco a causa di un violento contrasto. Alla preoccupazione negli spogliatoi per quanto successo prevarrà poi l'ottimismo dettato dalla diagnosi effettuata successivamente. (In bocca al lupo e a prestissimo Max!)
Per il Celtic Sclûse, concludendo, occorre evidenziare la tanta buona volontà mal supportata dal troppo disordine esibito nella ricerca del pareggio. Due conclusioni da fuori, una traversa spizzicata ed un'altra colpita grazie alla deviazione di un difensore avversario sono comunque poca cosa rispetto a quanto si sarebbe potuto fare. Forse un approccio errato, più probabilmente un dazio da pagare anche in nome dell'esperienza che una squadra come quella di Chiusaforte, alla sua prima apparizione in Eccellenza, deve pagare.
La ricetta per ritornare a far bene? Analizzare costruttivamente gli errori, capire le note stonate di una serata che può capitare a tutti e nel segno dell'umiltà ripartire da questa sconfitta, che potrebbe dare morale per il prosieguo del campionato. Ricordiamoci, semmai ve ne fosse bisogno, che il primo obiettivo stagionale deve essere caratterizzato da una tranquilla salvezza, risultato nelle corde della squadra se tutti i suoi componenti remano dalla stessa parte e se la concentrazione rimane alta in ogni frangente.
Un plauso, prima di concludere, agli avversari. Non tanto per quanto accaduto in campo (davvero fallosi, chiedere alle punte per conferma, o alle loro caviglie se preferite) ma per il dopopartita che per una decina di coraggiosi è terminata sul far del nuovo giorno...

Articolo a cura di M. D.


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