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lunedì 4 maggio 2009

Celtic Sclûse - Amiis Fusea 1-2 (1° T 0-0)



Celtic Sclûse
1 - 2
Amiis Fusea
Parziali

1° tempo:
0 - 0

2° tempo:
1 - 2



Seconda uscita stagionale per i biancoverdi, che ancora costretti all'esilio ospitano gli Amiis di Fusea sul neutro di Resiutta. Ottima la partecipazione anche a questo nuovo appuntamento, e così mister Barnaba si trova a dover gestire nuovamente un gruppo di 17 elementi, smaniosi di dimostrare il proprio valore.
L'undici di partenza differisce leggermente da quello del precedente appuntamento e specie a centrocampo si modifica qualcosa, in virtù di nuovi arrivi e per trovare la famosa quadratura del cerchio, conseguibile solamente con ripetuti esperimenti.
Ma che dire della gara? Davvero difficile trovare le parole per descrivere la prestazione del Celtic, specie nella prima frazione. Sia chiaro, da un lato è una piacevole difficoltà, poichè sono stati 40 minuti di vero calcio, dall'altro risulta decisamente improbo spiegare come una mole di gioco così importante non abbia prodotto alcun beneficio concreto nel risultato.
Elencare le occasioni fallite nel primo tempo (e in misura seppur minore, anche nel secondo), diverrebbe una lunga lista descrittiva, tendente ad un'apoteosi dello spreco, nella quale quasi tutti i nostri celtici avrebbero voce in capitolo. Ma vuoi perchè in fondo era un'amichevole, vuoi per i fraseggi di assoluta qualità, commentare una sconfitta abbastanza bugiarda brucia davvero meno del previsto.
La prima frazione, complice la maggior freschezza atletica ed una temperatura benevola, diventa un autentico monologo biancoverde. La squadra degli Amiis, compagine di prima categoria al debutto stagionale, può solo assistere all'incessante possesso di palla avversario, sviluppato fin dalle retrovie. I lanci si contano sulle dita di una mano, la palla viaggia sempre bassa ed i passaggi sono assai precisi, con una nota di merito per Martina, calatosi alla perfezione nel ruolo di playmaker di centrocampo. In più, arginiamo magistralmente un avversario che non può far altro se non subire il nostro gioco: prova ne è la totale inoperosità di Baron, che per più di un'ora si godrà le vicende pallonare da posizione privilegiata. Anche nel secondo tempo la prestazione è confortante, ma l'aumento della temperatura ed il concomitante calo fisico sono dinamiche che hanno il loro peso sul rendimento del collettivo.
Ma se un'orchestra così sorprendentemente rodata suona l'armonia del bel gioco, come mai alla fine il risultato arride beffardamente agli avversari? Semplice, si è steccato troppo sul più bello! Davanti, perchè la quantità industriale di palle gol sprecate ha avuto dell'incredibile, dietro perchè a fronte di tre incursioni, in due casi si è subito. E non funga da alibi la seconda marcatura avversaria, propiziata da un vistoso fallo di mano. Tutto ciò, unito al comprensibile calo della mediana nella ripresa (con qualche erroruccio evitabile), ci servirà da lezione per avvicinarci a quel modus vivendi calcistico che fa del motto "cinico e spietato" la propria filosofia di vita. Averla applicata col contagocce ci avrebbe spianato la strada ad un'agevole vittoria, ma così non è stato, e dunque ci auspichiamo che la cura inizi dalla prossima partita e in dosi massicce! Rimane comunque la bella prestazione, ed è da qui che mister Barnaba ripartirà per affinare i meccanismi di ogni reparto.
A proposito di prestazioni, superlativo l'apporto del neodirigente Del Fabro, arbitro avveduto in campo quanto indiscusso mattatore nel dopo partita, con un one-man show da brividi. Fra le molteplici vesti, Andrea indosserà anche quella di preparatore dei portieri. Ne approfittiamo allora per rivolgergli non solo un caldo benvenuto, ma anche gli auguri di buon lavoro!


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